Raccontaci della tua formazione - come sei diventato maître?
Jai - La Posta Vecchia: Ho studiato ospitalità in India e a Londra, dove ho poi lavorato per sette anni, due esperienze che mi hanno consentito di crescere da un punto di vista internazionale. Nel 2017 sono venuto in Italia e ho cominciato a Il Pellicano come Chef De Rang. All'epoca non sapevo parlare italiano, ma il gruppo Pellicano Hotels mi ha dato la possibilità di imparare e crescere. Nel 2019 sono stato promosso Assistente Maître d'Hotel, e quest'anno sono diventato Maitre d'Hotel de La Posta Vecchia. È un orgoglio per me essere l'unico nel reparto F&B del gruppo ad aver lavorato in tutti e tre gli hotel.
Giuseppe - Il Pellicano: La mia primissima esperienza in questo settore nasce nell’ambiente dei bar, in varie location in Italia e Londra, dove oltre ad imparare l’inglese ho svolto un corso di formazione in Hospitality Management con specializzazione in Food and Beverage. Da lì ho iniziato un nuovo percorso con una compagnia internazionale di hotel e mi sono specializzato principalmente nei servizi del ristorante, dal servizio della colazione al casual e al fine dining.
Salvatore - Mezzatorre: La mia prima stagione al Mezzatorre risale al 2003. Completati gli studi all’istituto alberghiero di Ischia, mi sono spostato a Londra per diversi anni. Durante il mio percorso ho avuto il piacere di lavorare per gli Chef Giorgio Locatelli, David Thompson e Nino Di Costanzo, da cui ho imparato soprattutto quanto sia importante prestare attenzione ai dettagli e la costante voglia di migliorarsi. Ad Ischia ho ritrovato il Mezzatorre, il mio primo amore ed è qui che il gruppo Pellicano mi ha dato la possibilità di esprimermi come primo maître.
Quali sono le tue responsabilità?
Jai: Mi occupo di ristorazione, Bar, Room Service e banchettistica.
Giuseppe: Assicurarmi che i miei ragazzi lavorino in un ambiente sano e professionale è una priorità. Mi riempie d'orgoglio poter trasmettere loro le informazioni e gli strumenti necessari per lavorare al meglio. Con la stessa importanza mi occupo del controllo della qualità dei servizi ristorativi e della cura del cliente.
Salvatore: Sono responsabile del Front F&B, di due ristoranti, del servizio in camera e della cantina ma soprattutto ho il compito di mettere il team in condizione di esprimersi al meglio perché è insieme che riusciamo a gestire tutto questo.
Qual è l'aspetto che ti piace di più?
Jai: Ciò che preferisco del mio lavoro è parlare con gli ospiti e venire a contatto con il loro punto di vista e il loro stile di vita. Il più delle volte ci accomuna la passione per il vino e, per questo motivo, abbiamo sempre molto da condividere.
Giuseppe: Del mio lavoro mi piace il senso di ospitalità che sappiamo regalare ai nostri ospiti. Abbiamo la fortuna di lavorare in un posto a dir poco incantevole, curato nello stile fino ai minimi dettagli, e tutto questo non può che offrire un’esperienza unica e indimenticabile.
Salvatore: La cosa che sicuramente mi piace di più è vedere gli ospiti felici e lo staff emozionarsi per feedback positivi o riuscire a venir fuori da situazioni ingarbugliate. È un’energia unica, difficile da raccontare e della quale non posso fare a meno.
C'è un piatto o un vino che secondo te identifica il ristorante dell’hotel?
Jai: Adoro il Latour a Civitella di Sergio Mottura, un vino bianco. Trovo che rifletta La Posta Vecchia in quanto è un classico legato alla storia, ma allo stesso tempo naturale (organico) e con uno sguardo al futuro.
Giuseppe: Mi viene subito in mente l’Anguilla di Orbetello, tipica della tradizione culinaria locale. Il nostro chef, Michelino Gioia, l’ha riproposta per il Ristorante Il Pellicano in chiave moderna: marinata in salsa di spezie orientali e accompagnata da un terrina di foie gras con salsa di carote e frutto della passione.
Salvatore: Il piatto per me più identificativo del Mezzatorre sono gli Scialatielli ai quattro pomodori. Un piatto semplice ed equilibrato che, con pasta fatta in casa e quattro tipologie di pomodori, sa parlare di tradizione.
Da cosa si distingue un buon cameriere?
Jai: Un buon cameriere ha bisogno di un buon senso dell'umorismo, e deve saper dare un'atmosfera confortevole e accogliente ai clienti.
Giuseppe: A contraddistinguere dal mio punto di vista un buon collaboratore sono sicuramente solarità e flessibilità, che unite a una buona tecnica si trasformano in performance di ottimo livello lavorativo.
Salvatore: Credo fermamente che un buon cameriere si distingua per l’attenzione, ma soprattutto l'amore che mette nel far sì che quel passaggio al ristorante non sia solo un pasto ma una vera e propria esperienza.
Raccontaci le novità della stagione! Ci sono nuovi piatti/ vini/ eventi all’hotel che vorresti far noti agli ospiti?
Jai: Guardando alla sostenibilità abbiamo inserito nella nostra carta moltissimi vini naturali, biologici e biodinamici che consiglio vivamente ai nostri clienti.
Giuseppe: Le innovazioni in termini enogastronomici si trovano ogni stagione qui a Il Pellicano. In cantina si è aggiunta l'azienda vitivinicola biodinamica San Cristoforo, sempre della zona del grossetano, che utilizza metodi naturali innovativi a basso contenuto di solforosa, premiando la biodiversità. In cucina, invece, la novità è il trancio di San Pietro con pappa al pomodoro, funghi gallinacci e salsa caciucco.
Salvatore: Finalmente dopo due anni di attesa il Mezzatorre riapre a pieno regime con il Ristorante La Baia anche in versione serale, un’atmosfera che ci è mancata e che accompagnerà i nostri ospiti tra i sapori della tradizione campana.